Esame maturità, FGU: servono regole certe e durature

Oggi pomeriggio audizione in Commissione 7^ al Senato

30 Gennaio 2020
AREA STAMPA
“Obiettivo dell’esame di Maturità è, e deve continuare a essere, certificare a livello nazionale quelle conoscenze, abilità e competenze richieste per il conseguimento del titolo riconosciuto dallo Stato. Valorizzare le ‘competenze’ a progressivo scapito del ‘sapere’ rischia di svuotare di senso l’Esame di Stato a tal punto da indurre alla sua abolizione, un provvedimento che segnerebbe la sconfitta della Scuola della Repubblica e la vittoria della scuola di mercato. Chiediamo alle forze politiche e al Governo di garantire una normativa di lungo periodo per il funzionamento e le procedure relative all’Esame di Stato. Non si possono cambiare regole e modalità di svolgimento dell’Esame ad ogni cambio di Governo”.

È quanto afferma la FGU-Gilda degli Insegnanti nella memoria sull’esame di Maturità illustrata e depositata oggi in occasione dell’audizione in Commissione 7^ al Senato.

Dopo aver riconosciuto gli elementi positivi, tra cui il ripristino della traccia di Storia nell’ambito della prima prova, l’abolizione delle tre buste per l’orale e l’eliminazione della terza prova, la delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha rimarcato i punti critici.

“Consideriamo inaccettabile l’obbligatorietà delle prove Invalsi per i candidati, pena la non ammissione all’esame, e contestiamo l’enfasi che i documenti ministeriali pongono in relazione ai PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro). Ci preoccupa, inoltre, la confusione ingenerata dalla riforma degli Istituti Professionali”.

Per quanto riguarda l’attività svolta dai professori incaricati di esaminare i maturandi, la FGU-Gilda degli Insegnanti ha ribadito che “i compensi per i commissari, ancora legati a tabelle ministeriali del 2007, sono del tutto insufficienti anche a fronte di un lavoro complesso e da cui derivano specifiche responsabilità”.

Da qui, dunque, la richiesta avanzata dal sindacato di un adeguato incremento dei compensi, “fatto stante - si sottolinea nel documento - che secondo noi le commissioni dovrebbero essere composte, come un tempo, da commissari esterni e con la presenza di un solo commissario interno. Ciò conferirebbe maggiore serietà alle procedure di esame e alla valutazione che - conclude il sindacato - diventerebbe anche valutazione del sistema scolastico operata da soggetti terzi”.


Roma, 30 gennaio 2020
Ufficio stampa Gilda Insegnanti




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