Incontro Giannini-sindacati: un´altra fumata nera
La mobilitazione prosegue con lo sciopero degli scrutini e le numerose iniziative di protesta in tutta Italia
25 Maggio 2015
AREA STAMPA
"Un´altra fumata nera: la convocazione al Miur è stata soltanto un atto di cortesia, ma è chiaro che non ci sono significativi margini di trattativa sui nodi cruciali del ddl il cui impianto complessivo resta inaccettabile. Come abbiamo ribadito durante l´assemblea nazionale della Gilda che si è svolta lo scorso week end a Salerno, la mobilitazione prosegue con lo sciopero degli scrutini e le numerose iniziative di protesta in tutta Italia".
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l´incontro avvenuto questa mattina al Miur con il ministro Giannini.
Sul fronte delle assunzioni, Di Meglio ha sottolineato la necessità di un piano pluriennale per la stabilizzazione di tutti i precari che ne hanno maturato il diritto e ha sottolineato l´incostituzionalità della chiamata diretta nella scuola da parte dei dirigenti scolastici "che lascia spazi di discrezionalità inammissibili".
No anche alla triennalità del contratto e agli ambiti territoriali "perché, come stabilisce anche il codice civile, ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro".
"Riteniamo poi offensivo - aggiunge Di Meglio - l´inserimento di genitori e alunni nel comitato di valutazione che dovrebbe giudicare l´operato degli insegnanti: i docenti non sono contrari al merito, ma vogliono che sia stabilito da persone competenti perché la scuola non è un´azienda con il compito di soddisfare le richieste dei clienti, ma un´istituzione dello Stato che deve formare culturalmente e responsabilmente le future generazioni del Paese".
Roma 25 maggio 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l´incontro avvenuto questa mattina al Miur con il ministro Giannini.
Sul fronte delle assunzioni, Di Meglio ha sottolineato la necessità di un piano pluriennale per la stabilizzazione di tutti i precari che ne hanno maturato il diritto e ha sottolineato l´incostituzionalità della chiamata diretta nella scuola da parte dei dirigenti scolastici "che lascia spazi di discrezionalità inammissibili".
No anche alla triennalità del contratto e agli ambiti territoriali "perché, come stabilisce anche il codice civile, ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro".
"Riteniamo poi offensivo - aggiunge Di Meglio - l´inserimento di genitori e alunni nel comitato di valutazione che dovrebbe giudicare l´operato degli insegnanti: i docenti non sono contrari al merito, ma vogliono che sia stabilito da persone competenti perché la scuola non è un´azienda con il compito di soddisfare le richieste dei clienti, ma un´istituzione dello Stato che deve formare culturalmente e responsabilmente le future generazioni del Paese".
Roma 25 maggio 2015
Ufficio stampa Gilda degli Insegnanti
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