TFA sostegno, gilda: incongruenze e lacune nell’ultimo decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca
“Il testo non recepisce le ultime norme ed è lacunoso sulle regole di accesso ai corsi di specializzazione” afferma Patrizia Giovannini, dirigente nazionale della Gilda degli Insegnanti e responsabile precariato e reclutamento.
01 Giugno 2023
AREA STAMPA
È stato pubblicato sul sito del Ministero dell’università e della ricerca il decreto ministeriale n.694 del 30-05-2023 per l’attivazione dell’VIII ciclo del corso di specializzazione sul sostegno (TFA). “Dopo mesi di attesa finalmente si procede, dichiara Patrizia Giovannini peccato però, che nel decreto del Mur non siano state correttamente recepite le ultime normative né ci sia stato un confronto con le sigle sindacali e lo stesso Ministero dell’istruzione e del merito, utile a dipanare alcune perplessità legate alle norme più recenti”.
“Per esempio - spiega Patrizia Giovannini - Non si capisce se chi ha conseguito i 24 CFU dopo il 31 ottobre del 2022 (termine ultimo fissato dalla legge Bianchi), possa partecipare alle prove. Il decreto avrebbe dovuto chiarire questo aspetto, ci aspettiamo un intervento correttivo da parte del Ministero se non altro nell’ambito della definizione dei singoli bandi universitari”.
“Il decreto, poi - sottolinea ancora la Dirigente Nazionale della Gilda - tradisce le aspettative degli aspiranti con almeno tre anni di servizio sul sostegno: a seguito degli ultimi proclami ministeriali, sembrava potessero accedere direttamente ai corsi saltando tutte le prove previste, non solo quella preselettiva. Invece, dal decreto appena emanato, ciò non si evince. La legge parla di accesso diretto, il decreto no. Dunque l’esenzione rimarrebbe solo per la prima prova propedeutica, come del resto già accadeva negli scorsi anni. I riferimenti nel decreto alle ultime norme non sono puntuali, addirittura in un paio di atenei abbiamo registrato delle incongruenze tra il numero totale dei posti disponibili e i numeri parziali divisi per ogni grado di istruzione”.
Si rende necessario a questo punto un adeguamento del testo legislativo alle ultime norme. La Gilda sta sollevando il problema direttamente al Ministero chiedendo un chiarimento urgente.
Roma, 1 giugno 2023
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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